• 1930
  • 1940
  • 1950
  • 1960
  • 1970
  • 1980
  • 1990
  • 2000
  • 2010
  • Oggi

1930

La fondazione

Il 22 maggio viene fondata a Torino la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, che si dedica alla concezione e costruzione artigianale di carrozzerie speciali per singoli clienti o piccola serie. Nello stabilimento di corso Trapani (9.250 m²) lavorano 150 dipendenti.

Negli anni Trenta l’automobile è un bene riservato a una piccola élite, quasi un giocattolo per una ristretta cerchia di giovanotti ardimentosi, ma Pinin è certo che quell’improbabile trabiccolo rumoroso e costosissimo diventerà lo straordinario strumento rispettabile della mobilità individuale.

Pinin abbraccia subito la modernità e l’aerodinamica, che gli appare come la via più naturale per risolvere il problema dell’autonoma e originale identità formale dell’automobile. L’aerodinamica, dirà nelle sue memorie, gli appare come “la forma della velocità”. Viene realizzata la Lancia Aprilia Aerodinamica, una berlinetta da corsa rivoluzionaria dal punto di vista tecnico e formale: in modo intuitivo e sperimentale registra uno stupefacente Cx pari a 0,40. L’aerodinamica cessa di essere una metafora della velocità per diventare un reale criterio di efficienza.



1940

Guerra, rinascita, fama

Distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale, la Carrozzeria Pinin Farina riprende l’attività con la produzione della Lancia Aprilia Bilux. Con l’inizio degli anni Cinquanta crescono la fama e il successo internazionale di Pinin e della sua industria/atelier.

Pinin Farina crea la Cisitalia 202, prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d’arte moderna – il prestigioso MoMA di New York – come “una delle otto meraviglie dei nostri tempi”. Definita da Arthur Drexler una “scultura in movimento”, la Cisitalia – realizzata su telaio tubolare e costruita in piccola serie con scocca di alluminio saldata ad un’ossatura d’acciaio – ha un’impostazione formale che segna una svolta decisiva nello stile automobilistico.

1950

Dalla dimensione artigianale a quella Industriale

"Ferrari e Pinin? Non dura. È come mettere due prime donne nella stessa opera”. Così si mormora nell’ambiente automobilistico, agli inizi degli anni ‘50. Ma da quando Pinin ed Enzo Ferrari si incontrano, i loro marchi definiscono, insieme, le più belle auto di tutti i tempi, in una collaborazione in costante evoluzione che dura ormai da più di mezzo secolo. Nel 1951 esce la Ferrari 212 e nel 1954 la 250 GT.

Lo stile di Pinin Farina conquista anche il cinema americano: nel film “Sabrina” di Billy Wilder, con Audrey Hepburn, William Holden e Humphrey Bogart, compare la Nash Healey Spider.

Il 1955 è l’anno del passaggio definitivo alla dimensione industriale con la produzione dell’Alfa Romeo Giulietta Spider (ben 27.000 esemplari), la “bella signorina” nella definizione di Pinin. 

È il 1959, nasce “la Ferrari” per antonomasia: la 250 GT a passo corto (Short Wheel Base), archetipo del processo evolutivo tecnico-estetico Ferrari-Pininfarina, connubio di sportività ed eleganza senza tempo. Nel 1960 nasce la Pininfarina X, fusione perfetta della ricerca scientifica con una forma originale e rivoluzionaria. 


1960

L’eredità di Pinin

All’età di 68 anni, Pinin lascia l’azienda al figlio Sergio e al genero Renzo Carli. Il Presidente della Repubblica Gronchi autorizza la variazione del cognome. 

Il 3 aprile 1966, a Losanna, scompare Battista Pininfarina e Sergio diventa Presidente. Guardando alla qualità formale del design, si direbbe che nulla muti con l’uscita di scena del Fondatore. Le creazioni sono sempre il risultato di un equilibrio di qualità diverse come la sensibilità al design, il buon gusto, la ricerca tecnica e l’innovazione. Questa porta all’inaugurazione del Centro Studi e Ricerche a Grugliasco nel 1966. 

Al Salone di Ginevra 1966 esordisce l’Alfa Romeo 1600 Spider, ribattezzata “Duetto”, resa celebre dal film “Il Laureato”. Al Salone torinese debutta la Fiat 124 Sport Spider: è da subito uno dei maggiori successi per la Pininfarina (200.000 pezzi), grandemente esportato in Nord America. Dalla fiducia nella scienza derivano i grandi investimenti dedicati alla ricerca e all’acquisto di attrezzature e impianti. Alla fine del decennio arriva il Centro Calcolo e Disegno attrezzato con le Touching Machines della DEA, un passo decisivo verso il processo di automazione del design.



1970

Studi e ricerche

A metà degli anni Settanta, a seguito della guerra del Kippur, il prezzo del petrolio aumenta e si profila la prospettiva della definitiva scarsità di risorse energetiche. D’improvviso, il tema dell’aerodinamica riacquista con prepotenza la sua centralità nell’industria automobilistica. La Pininfarina, grazie all’ intuizione del suo giovane Presidente, dispone dello strumento che permette di misurare scientificamente la relazione tra la forma dell’automobile e la sua capacità di penetrazione aerodinamica, offrendo un servizio cruciale. 

Nella seconda metà degli anni Settanta Sergio si convince che è necessario separare in modo più marcato il Centro Studi e Ricerche dalla parte industriale per dare più visibilità al settore creativo garantendogli sempre la riservatezza che il delicato rapporto con una committenza internazionale competitiva esige. Nel 1978, nel mezzo della più terribile crisi che l’industria automobilistica abbia mai attraversato, iniziano i lavori per la sede di Cambiano della Pininfarina Studi e Ricerche. Si tratta di un investimento di dimensioni rilevanti deciso con coraggio, in controtendenza.



1980

Sergio Pininfarina, designer e imprenditore

Con la ripresa degli anni Ottanta, la Pininfarina offre un servizio di design potenziato, dotato delle facilities per un’attività creativa come l’ideazione di una nuova carrozzeria. Intanto, le attività di design si estendono agli altri mezzi di trasporto e al design industriale: nel 1986 nasce la Pininfarina Extra. È il 1986: la Società si quota in Borsa, inaugura un nuovo stabilimento di produzione a San Giorgio Canavese e al Salone di Parigi presenta la Allanté dove la Cadillac fa ricorso al design e alla capacità produttiva di Pininfarina (22.000 unità prodotte), che fornisce a Detroit le carrozzerie allestite tramite un ponte aereo gestito da Alitalia. Con il prototipo Mythos la Pininfarina partecipa al Salone di Tokyo 1989, prima fra le Case indipendenti di design, e si aggiudica il “Car design award 1990”. Il ruolo di Sergio nel processo creativo è così importante da valergli, nel 1995, il Compasso d’Oro, lo stesso premio che Pinin aveva conquistato quasi 40 anni prima. Di rilievo anche il suo ruolo a livello istituzionale: Presidente dell’Unione Industriale di Torino (1978-1984), Parlamento Europeo (1979-1988), Presidente di Confindustria (1988-1992).


1990

Espansione delle attività produttive

Gli anni Novanta vedono la nascita di Pininfarina Deutschland GmbH, operante sul mercato tedesco nel settore della progettazione e della modellistica automobilistica, ma soprattutto l’espansione delle attività produttive. Tra il ‘92 e il ‘94 si rinnova la gamma produttiva Pininfarina con quattro nuovi modelli: Ferrari 456 GT, Coupé Fiat, Peugeot 306 Cabriolet e Bentley Azure. Dal 1996 si aggiunge la produzione della Lancia K Station Wagon e nel ‘96 quella della Peugeot 406 Coupé: disegnata e sviluppata da Pininfarina, la vettura francese riceve numerosi premi per il valore del suo design, tra i quali “Coupé più bello del mondo 1997” e “Car design award 1997”. La crescita industriale di Pininfarina è ininterrotta: nel ’99 viene inaugurato un terzo stabilimento produttivo a Bairo, che si aggiunge a quello storico di Grugliasco e a quello di San Giorgio, aperto nel 1986. Al Salone di Torino 1998 debutta l’Alfa Romeo Dardo, studio formale puro per uno spider dal forte impatto emozionale, dichiarato “Auto dell’anno”.

2000

Tradizione e innovazione

Nel 2002, Il nuovo Centro di Engineering di Cambiano riposiziona la Società per fornire i servizi di engineering. L’internazionalizzazione continua con la joint venture in Svezia con Volvo Cars per produrre le convertibili di nuova generazione.

Riprendono i rapporti con Maserati: oltre a firmare la pluripremiata Quattroporte, Pininfarina festeggia i suoi 75 anni presentando, al Salone di Ginevra 2005, il prototipo Birdcage 75th, in collaborazione con Maserati e Motorola, che vince il premio “Best Concept”. Il design oltre l’automobile si afferma: Paolo Pininfarina ritira il premio “Red Dot: Design Team of the Year” nel 2004. Si passa dalla seconda alla terza generazione: nel 2006 il CdA nomina Andrea Pininfarina Presidente e Amministratore Delegato e Paolo Pininfarina Vicepresidente. Sergio Pininfarina accoglie l’acclamazione a Presidente d’Onore.

Pininfarina contribuisce ai Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 progettando la Torcia Olimpica.

Nello spirito innovativo, Pininfarina annuncia lo sviluppo della prima auto elettrica italiana in partnership con Bolloré e presenta un concept, Sintesi, che esplora soluzioni per l’auto del futuro. 


2010

Designer globale

Pininfarina festeggia gli 80 anni con la spider 2uettottanta su base Alfa Romeo. L’impegno nella mobilità sostenibile prosegue con la vettura elettrica Nido EV e con la Cambiano, concept di berlina sportiva di lusso a propulsione elettrica. Nel luglio 2012 il Senatore a Vita Sergio Pininfarina si spegne a Torino. Per celebrarlo, a Ginevra 2013 debutta la Sergio, visione moderna della barchetta 2 posti. Il connubio con Ferrari genera nuovi successi: FF, 458 (Italia, Spider, Speciale e Specale A), F12, 458 Speciale, California.

La missione di designer globale è confermata nel 2013 dalla Gran Lusso Coupé Pininfarina, interpretazione esclusiva di una lussuosa Coupé BMW. Eurostar presenta il suo nuovo treno e320 disegnato da Pininfarina. Alla valorizzazione del marchio contribuisce in modo sempre crescente Pininfarina Extra con importanti progetti in Europa, Nord e Sud America e Asia nei settori dell’interior design e dell’architettura per clienti internazionali.

Oggi

Pininfarina oggi e domani

Partendo dalle radici e dalla solida reputazione conquistata in 90 anni di storia gloriosa, Pininfarina conferma il proprio ruolo di portabandiera dei valori estetici del design italiano nel mondo. Oggi le attività si concentrano sul design (automotive e non-automotive), sui servizi di ingegneria (sviluppo prodotto, sperimentazione, costruzione di prototipi) e sulla realizzazione di piccolissime serie o di vetture esclusive di alta qualità.

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